La storia parla chiaro, ma non la segnaletica: PalaMarchisella o PalaMarchiselli?

Un nome sbagliato su un cartello racconta anni di indifferenza. Il palazzetto merita rispetto, così come chi ne ha scritto la storia

Le condizioni degli impianti sportivi barlettani tornano nuovamente al centro dell’attenzione. Questa volta il problema non riguarda orari o disponibilità del “PalaMarchiselli”, ma qualcosa di ancora più elementare: la segnaletica. All’ingresso della struttura di via Dante Alighieri compare infatti un cartello che recita “palazzetto dello sport A. Marchisella”. Un errore banale, eppure presente da anni senza che nessuno ponga rimedio.

il Palamarchiselli di Barletta
La storia parla chiaro, ma non la segnaletica: PalaMarchisella o PalaMarchiselli? – barlettasport.it

L’intestazione corretta dovrebbe ricordare Angelo Marchiselli, atleta di spicco della marcia italiana negli anni Cinquanta. Il palazzetto porta il suo nome per celebrare un campione cittadino, e ritrovarsi una segnalazione sbagliata non rende giustizia né alla sua memoria né alla storia sportiva di Barletta. La svista, oltre a essere evidente, è diventata simbolo di una certa incuria amministrativa: un piccolo errore che si trascina da troppo tempo nell’indifferenza generale.

La struttura è stata negli anni un punto di riferimento per molte discipline. Il PalaMarchiselli ha ospitato due fasi finali del campionato nazionale Under 17 maschile di pallacanestro e ha visto la Playbasket Barletta femminile raggiungere risultati di livello nazionale. È un palazzetto che ha dato tanto alla città, ma che in cambio ha ricevuto spesso poca attenzione e ancora meno rispetto.

Una delle criticità più frequenti, del resto, riguarda il comportamento di una parte degli spettatori. Sugli spalti restano troppo spesso rifiuti abbandonati: confezioni di snack, bottigliette di plastica, fazzoletti, piccoli oggetti lasciati lì come se pulire fosse compito di qualcun altro. Una scena purtroppo già vista anche nel palazzetto principale della città, quello dedicato a Mario Borgia, e che racconta una cultura sportiva ancora lontana da quella che Barletta meriterebbe.

L’immagine complessiva non è certo confortante. Si parla molto di sport come momento di crescita e di condivisione, ma è difficile vivere tutto questo “con un sorriso”, come dicono molti addetti ai lavori, se poi mancano i gesti minimi di cura. La città può vantare una tradizione importante nel panorama sportivo regionale, ma servirebbe un impegno più concreto per tutelarne i luoghi simbolo.

La questione della targa sbagliata è quindi qualcosa di più di una semplice imprecisione. È il segno evidente di una storia trascurata: un nome che meriterebbe rispetto e una struttura che dovrebbe essere valorizzata, non lasciata a se stessa. Rimediare richiederebbe un intervento minimo, quasi banale, e proprio per questo l’inerzia appare ancora più incomprensibile.

Restituire dignità al PalaMarchiselli non significa soltanto correggere una scritta. Significa ricordare ciò che rappresenta quella dedica, riconoscere il valore di Angelo Marchiselli e dimostrare che la città tiene davvero ai suoi spazi sportivi. La memoria di un atleta, il lavoro di società e volontari, la passione di tanti giovani che ogni giorno riempiono questi impianti meritano un contesto all’altezza.

Forse davvero è il momento di intervenire. Anche un gesto semplice può riportare ordine e rispetto dove per troppo tempo hanno dominato disattenzione e indifferenza.

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